Joan Miró

Joan Miró è nato il 20 aprile 1893 a Barcellona. Fin da giovanissimo mostra una forte inclinazione verso il disegno. Nel 1910 si trasferisce per un lungo periodo nella casa di campagna della famiglia, a Montroig: questi luoghi influenzano molti aspetti della sua intera produzione artistica.
Nel 1912 si iscrive alla Scuola d’arte di Barcellona, avvicinandosi al fauvisme. Espone per la prima volta alle Gallerie Dalmau, mentre l’anno successivo va a Parigi, dove incontra il connazionale Picasso ed in particolare il circolo Dada di Tristan Tzara, a cui si sente molto legato.

Fin da subito la sua pittura è decisamente originale, soprattutto per il realismo caratterizzato da dettagli accentuati o modificati, che conferiscono alle sue opere un aspetto quasi allucinatorio. Frequenta l’ambiente parigino per un periodo, mentre inizia a Montroig Terra arata, l’opera che sancisce il suo passaggio al surrealismo.
Pablo Picasso e Pierre Reverdy gli presentano Masson, grazie a cui nel 1924 aderisce al movimento surrealista. Dal 1927 l’artista prova il quadro-poema, frasi poetiche dipinte sulla tela tra i suoi tipici asterismi.
Dal ‘28 la sperimentazione di Miró, però, spazia in molti altri stili, ad esempio reinterpreta alcune opere dei maestri del XVII secolo oppure delle pubblicità attraverso le associazioni mentali: così un motore diesel diventa La regina Luisa di Prussia (1929).
Lo medesima disintegrazione e ricostituzione è utilizzata dall’artista su collages, disegni su carta e oggetti surrealisti.

Nel 1930 inizia la sua proficua produzione di litografie per L’albero dei viaggiatori di Tristan Tzara. Tre anni dopo prova l’acquaforte e realizza le sue prime sculture. Dal ‘34 al ‘37 Miró sperimenta per i suoi dipinti diversi tipi di supporto per la propria pittura (carta vetro o carta catramata), ritornando ad un’interpretazione poetica del reale, caratteristica delle prime fasi della sua carriera. Sconvolto dalla guerra di Spagna, nel 1937 realizza Il falciatore, una pittura murale per il padiglione della Spagna repubblicana all’Esposizione internazionale di Parigi.

Durante l’occupazione tedesca di Parigi, ritorna in Spagna, dove vive in assoluta solitudine tra Palma di Maiorca, Montroig e Barcellona, rifiutando categoricamente di partecipare a qualsiasi manifestazione artistica del regime franchista.
Anche la sua attività pittorica si limita alla ripresa di temi precedenti, sebbene in questi anni realizza uno dei suoi capolavori: la Metamorfosi di un “Ritratto di uomo” del XIX.

Nel 1947, durante il suo primo viaggio negli Stati Uniti, realizza la decorazione murale per l’Hotel Terrace Palace di Cincinnati, mentre nel 1958 decora il monumentale muro di ceramica per il Palazzo dell’UNESCO di Parigi.
Si reca altre due volte negli Stati Uniti all’inizio degli anni Sessanta, scoprendo la pittura informale americana. Il suo stile, che aveva sempre preferito un linguaggio surreale poeticamente semplificato alla completa astrazione, negli ultimi anni di vita cede al trionfo fantastico del colore puro e ad una completa libertà formale. Joan Miró muore il 25 dicembre del 1983, a Palma di Maiorca.

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Biografia di Joan Miró