Josef Albers nasce a Bottrop, in Germania, il 19 marzo 1888.
Studia pittura a Berlino, Essen ed anche a Monaco di Baviera, finché nel 1920 entra nel Bauhaus a Weimar. Quando l’istituto si trasferisce a Dessau, nel 1925, viene nominato professore. In quel periodo cerca di sovvertire la staticità della pittura, mettendo in risalto l’instabilità delle forme; per fare questo l’artista ripete nelle sue opere modelli geometrici astratti, utilizzando pressoché solo colori primari. Le opere di questi anni includono stampe, progetti di mobili, lavori in metallo, tuttavia i più numerosi sono i collage di vetro colorato, che consentono continue variazioni di luce.
Nel ‘33 la repressione nazista costringe il Bauhaus a chiudere, ed Albers emigra negli Stati Uniti, prendendo la cittadinanza sei anni dopo. Insegna nella Carolina del Nord fino al 1949, l’anno successivo si trasferisce a New Haven per insegnare all’Università Yale per otto anni, prima di andare in pensione nel 1958. In questo periodo Albers realizza diverse serie di quadri, composti da disegni geometrici simili tra loro, che trasmettono un senso di ambiguità, al fine di esplorare sistematicamente gli effetti della percezione.
Nel ‘49 comincia più celebre delle sue serie, Omaggio al quadrato: l’opera è composta da semplici quadrati sovrapposti e ripetuti, colorati con più tonalità in modo da ottenere l’effetto ottico della profondità.
Albers è riconosciuto come il teorico dell’arte astratta: pubblica molti libri e articoli, oltre a tenere diverse conferenze, in cui indaga la logica intrinseca che governa i colori. Le sue teorie influenzano in modo determinante molti giovani artisti, formando la base culturale dell’astrazione dell’Op art. Per le sue ricerche sull’arte ottica collabora con Getulio Alviani ed altri artisti italiani. Diversi protagonisti dell’arte moderna sono stati suoi studenti: Eva Hesse, Robert Rauschenberg, Ray Johnson, Susan Weil, Richard Anuszkiewicz, Alan Fletcher, Kenneth Noland e Robert Motherwell.
Anche in pensione, Albers continua a dipingere e a scrivere nella sua casa di New Haven, dove vive insieme alla moglie, l’artista tessile Anni Albers, fino alla sua morte, avvenuta il 26 marzo 1976.