Karel Appel
Biografia
Karel Appel nasce ad Amsterdam in Olanda il 25 aprile 1921. Nel 1943, sempre ad Amsterdam, si diploma all’Accademia Nazionale di Belle Arti e nel 1946 vi tiene la sua prima personale. In questo periodo la sua arte viene influenzata da Pablo Picasso (la distorsione delle figure), da Henri Matisse e dal dadaista Kurt Schwitters.
“Bisogna imparare tutto questo, poi dimenticarlo e ricominciare come un bambino” – K. Appel, Conversazione con Eleanor Flomenthal, in E. Flomenthal, The Roots and Developments of Cobra Art, Fine Art Museum of Long Island, 1985.
Karel Appel, il movimento CoBrA e l’espressionismo
Karel Appel entra del Nederlandse Experimentele Groep, nel 1948 fonda il gruppo belga olandese “Reflex” che nel 1948 confluisce, insieme a Constant, Corneille e Jan Nieuwenhuys (Aart Kemink), nel gruppo CoBrA (termine coniato dal poeta belga Christian Dotremont dalle iniziali delle capitali dei paesi di origine dei membri: Copenaghen, Bruxelles, Amsterdam).
L’obiettivo del movimento espressionista era contrastare il naturalismo borghese, ponendosi in alternativa agli altri gruppi di artisti come il movimento de Stijl, così da pervenire a una nuova rappresentazione della realtà. Sul piano formale il risultato è una pittura aggressiva, caratterizzata da un’impronta figurativa carica di spunti ironici e grotteschi che rasentano l’arte brut (brutale) di Jean Dubuffet. Con uno scandaloso murale per il municipio di Amsterdam ottiene che il suo dipinto pubblico venga coperto per i successivi 10 anni a causa dello scalpore destato.
Karel Appel fra espressionismo e astrattismo
Trasferitosi a Parigi dal 1950 è ormai chiaro che la pittura di Karel Appel si muove nei confini fra espressionismo e astrattismo, dai grandi tragici ritratti alle decorazioni murali realizzate per gli edifici pubblici: ad esempio il palazzo dell’Unesco nella capitale francese.
La ferocia della distorsione delle figure, le opere che raccoglievano le più brutali emozioni umane, il conflitto interiore che emulava dopo quello reale del secondo dopoguerra.
Nel 1954 riceve il premio dell’UNESCO alla Biennale di Venezia. Nel 1957 vince un premio di grafica alla Biennale di Lubiana, nel 1959 un premio alla Biennale di San Paolo.
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta
Nel 1962 esce la sua monografia, scritta da Claus. In questi anni realizza altri numerosi dipinti murali per altrettanti edifici pubblici. Dal 1965 fino alla fine degli anni Settanta la sua stesura diventa meno aggressiva e aspra. Diviene più morbida e caratterizzata da immagini più chiare e nitide. La lotta del passato viene sostituita dalla ricerca dello spazio. Ma già negli anni Ottanta Appel ritorna alla pittura dura e violenta, pur sempre in ambito espressionista, ampliando anche le dimensioni dei quadri, seguendo l’esempio della pittura neoespressionista. Utilizza ancora i colori di un tempo, tuttavia li mette sulla tela secondo un piano preordinato.
Il lavoro di Appel è stato esposto negli ultimi anni in numerose gallerie, tra cui l’Anita Shapolsky Gallery di New York, la Galerie Lelong di Parigi, la Galerie Ulysses di Vienna e la Gallery LL di Amsterdam.
Dagli anni Sessanta in poi vive fra New York e Firenze. Muore a Zurigo in Svizzera il 3 maggio 2006.
Biografia di Karel Appel
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