Mario Nigro

Mario Nigro nasce a Pistoia il 1917. Vive per qualche anno ad Arezzo, trasferitosi successivamente a Livorno, mostra presto le sue doti artistiche, sebbene inizialmente le sue opere siano caratterizzate da uno stanco tradizionalismo pittorico. Insieme a Voltolino Fontani e altri artisti livornesi fonda nel 1945 G.A.M., il Gruppo artistico moderno. In una prima fase si lascia ispirare dai grandi maestri della pittura italiana, ad esempio De Chirico e Sironi, dopodiché l’astrazione prevale. Nel 1949 aderisce al MAC di Gillo Dorfles, il Movimento Arte Concreta.

La sua attività artistica comprende scritti, nel 1954, infatti, gli viene pubblicato il suo primo lavoro teorico sullo Spazio totale. Nel 1958 viene menomato permanentemente a causa di un grave incidente d’auto.

Nel 1964 partecipa alla Biennale di Venezia e due anni dopo ritorna con una sala personale, a cui parteciperà varie volte negli anni successivi. L’originalità delle sue opere sconfina nell’arte optical e a in quella “minimal” a partire da metà anni sessanta, sfiorando spesso discipline come l’architettura, alcune sue produzioni degli anni ’50, infatti, sono chiamate in gergo “grattacieli”. Diverse rassegne artistiche internazionali ne hanno celebrato il talento, ad esempio Arte concreta. Il costruttivismo italiano a Munster nel 1971.

Mario Nigro muore a Livorno nel 1992. L’anno successivo la Biennale di Venezia ne omaggia la memoria con una mostra che mette la sua opera sotto una nuova luce.

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Biografia di Mario Nigro