Remo Bianco

Remo Bianchi nasce il 3 giugno 1922 a Milano, solo successivamente adotta lo pseudonimo di Remo Bianco. Nel ‘37 inizia a frequentare i corsi serali dell’Accademia di Brera, dove incontra de Pisis ed i molti artisti che ne frequentano lo studio, tra cui Savinio, Soffici, Carra, Sironi, Soldati. Arruolato come puntatore mitragliere nel ‘41, il suo cacciatorpediniere viene silurato e affondato due anni dopo. L’artista viene internato a Tunisi e durante la prigionia scopre l’oriente. Quando torna a Milano nel 1944, ricomincia a frequentare l’Accademia. Nelle sue opere larghe linee scure iniziano a racchiudere strati spessi di colore livido e sulfureo. Negli anni Cinquanta i volti dei suoi soggetti diventano progressivamente più maculati, i tratti tendono ad assottigliarsi e le pennellate diventano indisciplinate.

Nel 1952 organizza una personale alla Galleria del Cavallino, la prima di molte esposizioni. All’inizio degli anni ‘50 inizia a trasferire le composizioni geometriche su strati di vetro e plastica, di cui sfrutta le trasparenze lattiginose o traslucide per ottenere sfocature, effetti diafani e trasparenze. Oltre a queste opere 3D, ne realizza altre su legno, plexiglas e metallo, stratificati, ma anche intagliati in varie forme.

In occasione di una visita negli Stati Uniti conosce Jackson Pollock, dopodiché dal ‘55 inizia a creare Collages di ritagli quadrangolari, ricomposti per formare una nuova opera. Da questi derivano i Tableaux dorés, formati da un numero variabile di foglie d’oro, che lo appassionano fino agli anni ‘80, senza tuttavia impedirgli di tentare anche altre sperimentazioni, come le Appropriazioni degli anni Settanta.

Remo Bianco si spegne a Milano il 23 febbraio 1988.

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Biografia di Remo Bianco