Tancredi Parmeggiani

Tancredi Parmeggiani è nato a Feltre, il 25 settembre del 1927. Trascorre l’infanzia a Belluno, frequentando il liceo presso il collegio dei Salesiani, ma abbandona gli studi classici nel 1943 per iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove segue i corsi della Scuola Libera del nudo di Armando Pizzinato. In questo periodo diventa amico di Emilio Vedova.

Va a Parigi nel ‘46 per conoscere le avanguardie della prima metà del Novecento. L’anno successivo vive e lavora tra Feltre e Venezia, dove nel 1949 Virgilio Guidi allestisce la sua prima personale, presso la Galleria Sandri. Si trasferisce a Roma nel 1949 ed inizia a collaborare con il gruppo Age d’Or e nel 1951 partecipa alla 1°Mostra dell’Arte Astratta Italiana alla Galleria d’Arte Moderna di Roma.
A Venezia conosce Peggy Guggenheim, che acquista le sue opere, fornendogli anche uno studio dove lavorare. Nel 1952 gli viene conferito il Premio Graziano per la pittura e, sempre quell’anno, firma il manifesto dello Spazialismo, fondato a Milano nel 1947 da Fontana. Nel 1952 è presente alla Galleria del Cavallino di Venezia, espone anche alla Galleria del Naviglio a Milano, presentato da Virgilio Guidi e Peggy Guggenheim. Partecipa alla mostra Italia-Francia a Torino, nella sala accanto a Hans Hartung.

Espone a Tendances Actuelles con Pollock, Mathieu e Wols alla Kunsthalle Bern nel ‘54. L’anno successivo si separa da Peggy Guggenheim. Va a Parigi, dove incontra Dubuffet, Karel Appel ed Asger Jorn, esponendo ed espone in una collettiva alla Galerie Stadler. Successivamente espone all’Hannover Gallery di Londra, alla Saidenberg Gallery di New York, alla Galleria Selecta di Roma e partecipa al Carniege International di Pittsburgh.

Nel ‘58 sposa la pittrice di nazionalità norvegese, Dove Dietrichson, che gli dà due figli. Torna a Milano nel ‘60, iniziando a lavorare stabilmente con la Galleria dell’Ariete. Nel ‘64 espone alla Biennale di Venezia; poco dopo, il 27 settembre, si suicida gettandosi nel Tevere.